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La Runner
on March 28, 2017
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Home  /  Storie  /  La mia prima Mezza Maratona
Storie

La mia prima Mezza Maratona

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santander

“Le gambe sono abituate a muoversi per natura. Smetti di pensare al tuo corpo e corri con il cuore, è quello il muscolo che ti farà raggiungere il traguardo!”.

Ebbene sì amici runner. Domenica, nonostante ogni previsione, ho deciso di affrontare la mia prima mezza maratona!

Volevo solo riuscire a finirla, non mi sono posta un obiettivo in termini di tempo, l’importante era  arrivare a quel gonfiabile con la scritta “Arrivo” tutta intera e ce l’ho fatta.

Oggi, a due giorni di distanza, voglio raccontarvi la mia avventura.

Ho scelto di partecipare a La Mezza Maratona di Torino, per poter correre vicino casa e avere vicino i miei amici e i miei genitori. Il percorso inoltre era a giro unico e per me è stato davvero importante perché fare più volte lo stesso giro sono sicura mi avrebbe annoiato.

Domenica 26 Marzo mi sono alzata alle sette (avevo troppa adrenalina in circolo) ho fatto colazione e indossato le mie scarpe con le ali.
Sono arrivata in zona partenza e ho cercato la mia griglia (tempo da 1,45 a 2h). Una volta posizionata ho iniziato a guardarmi intorno e mi sembrava che chiunque lì in mezzo fosse più preparato di me, più in forma, più qualcosa. Poi hanno dato il via ed è successo qualcosa di magico.

Mi ero riproposta di stare dietro al pacemaker delle 2h e 10minuti e invece ho iniziato a prendere il volo, ero lucida ma come in trance, vedevo solo questa massa di gente colorata che mi scorreva vicino e mi sentivo parte di qualcosa che non volevo più fermare, stavo bene.

Correvo e basta e mi sembrava non fosse mai stato così naturale, tanto che in un attimo raggiungo il primo punto di ristoro e mi rendo conto di aver già percorso più di 6km con una media mai raggiunta in allenamento.

Questo mi ha dato ancora di più la carica per continuare, così ho tolto la musica dalle orecchie e ho iniziato a godermi la mia città e il silenzio di centinaia di persone che correvano insieme.

Arrivata all’undicesimo km il coach ha iniziato a rifornirmi di zuccherini per darmi energia e senza nessuna difficoltà abbiamo raggiunto il totem con la scritta 17km.

Lì mi sono schiantata contro il muro.

Le gambe sono diventate due tronchi, avevo sete, caldo e male ovunque. Sentivo male persino alle dita dei piedi.

In quel momento ho capito che il mio corpo sarebbe andato avanti, anche solo per inerzia, ma la mia mente no. Era quello l’ostacolo da superare, ero io il mio nemico.

A questo punto, giunta al 18° ho sentito quella frase: “Le gambe sono abituate a muoversi per natura. Smetti di pensare al tuo corpo e corri con il cuore, è quello il muscolo che ti farà raggiungere il traguardo!”.

Dovevo finire, ormai mancavano 3km e me lo dovevo, dovevo raggiungere quel maledetto traguardo.

Grazie al coach abbiamo rallentato il passo e abbiamo iniziato a fare gruppo con i runner vicino a noi trascinandoci l’un l’altro e urlando per darci la carica necessaria per percorrere quegli ultimi km.

Quando ho visto il traguardo, le stesse ali che mi avevano accompagnato alla partenza si sono dispiegate di nuovo e mi hanno fatto volare per gli ultimi 500 metri.

Ho passato il gonfiabile e una scarica di adrenalina mi ha attraversato dalla punta dei capelli fino ai piedi.

2h e 3minuti. Un’emozione indescrivibile.

Tutti i miei amici erano lì, i miei genitori, mio fratello, erano tutti lì per me e io potevo guardarli orgogliosa per aver raggiunto un grande traguardo.

Superato l’arrivo abbraccio il coach, è grazie a lui se sono arrivata, lui che mi ha spronato in questi mesi a continuare, che mi ha sostenuto e non mi ha permesso di mollare.

Ho allenato le gambe e il cuore e ora come non mai, non vedo l’ora di sfidarmi di nuovo e mettere le ali ai piedi!

La Runner,

Stefania P.

Tags: Allenamento, ex pigri, mezza maratona, Run, runsaway, santander, Storie di corsa, training
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